Venerdì 21 e sabato 22 giugno torna The Photo Solstice, il progetto della piattaforma AR/S – Arte Condivisa della Fondazione di Sardegna a cura di Marco Delogu, che attraverso un programma multidisciplinare di talk, mostre, lecture, eventi aperti al pubblico, e un workshop curato da Lina Pallotta rivolto a 10 fotografe e fotografi selezionati con una open call, si apre a nuovi sguardi e linguaggi partendo dalla fotografia.
Il tema degli incontri pubblici e dei talk di quest’anno è What’s Next – Progetti per il futuro. In dialogo con il curatore e fotografo Marco Delogu ci saranno Chiara Bertola, critica e curatrice, direttrice della GAM – Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino; Cristiana Collu, storica dell’arte, curatrice, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 2015 al 2023, già direttrice del Mart di Trento e Rovereto e del MAN di Nuoro; Laurie Hurwitz, corrispondente di numerose riviste internazionali di arte e architettura e senior curator presso la MEP – Maison Européenne de la Photographie di Parigi; Martina Mazzotta, storica dell’arte e curatrice, corrispondente dal Regno Unito per il Sole 24 Ore/Domenica e associate fellow al Warburg Institute; e Stefano Velotti, professore ordinario di Estetica alll’Università La Sapienza di Roma.
Il programma della sesta edizione di The Photo Solstice include anche l’inaugurazione della mostra Traces di George Georgiou e Vanessa Winship, dedicata alla costa occidentale e alle aree interne della Sardegna, che si terrà a Cagliari nella sede della Fondazione di Sardegna dal 21 giugno al 30 settembre 2024. Il progetto è l’esito di un’esperienza di residenza e produzione fotografica sul territorio sardo, promossa dalla Fondazione di Sardegna e che rientra nel programma di AR/S – Arte Condivisa “Commissione Sardegna”, che negli anni ha portato sull’isola i fotografi Marco Delogu, Guy Tillim, Pino Musi, Paolo Ventura, Tim Davis e Olivo Barbieri, sostenendone la ricerca e producendo le opere.
La sera di sabato 22 giugno, negli spazi del Centro Comunale d’Arte e Cultura EXMA, è previsto uno speciale evento di chiusura della sesta edizione di The Photo Solstice, dedicato all’artista visivo, regista e saggista canadese Jon Rafman che si occupa di culture e sottoculture digitali. A seguire Climax, rassegna di Radio X, curata da Antonio Benoni, che ripercorre attraverso un mix la ricerca dei samples e delle librerie musicali Hip hop del presente e del passato.
Come ogni anno, parallelamente agli eventi pubblici, The Photo Solstice promuove un workshop di produzione fotografica rivolto a 10 fotografe e fotografi selezionati tramite open call, avranno modo di condividere quattro giornate di studio, ricerca, produzione e confronto con Lina Pallotta, fotografa documentarista che nel corso della sua esperienza ha rivolto il suo verso soggetti marginali, quelli irrilevanti e trasparenti per la società e i media, in particolare la sua indagine si concentra su esperienze trans, donne lavoratrici, poete e poeti, artiste e artisti underground, persone sfruttate e marginalizzate.
Programma
T R A C E S di Vanessa Winship e George Georgiou
21.06 – 30.09.2024
Il programma multidisciplinare di talk, lecture, eventi aperti al pubblico e workshop della sesta edizione di The Photo Solstice, che si terrà a Cagliari venerdì 21 e sabato 22 giugno, include anche la mostra Traces di George Georgiou e Vanessa Winship, a cura di Marco Delogu e dedicata alla costa occidentale e alle aree interne della Sardegna.
Il progetto Traces è l’esito di un’esperienza di residenza e produzione fotografica sul territorio sardo, promossa dalla Fondazione di Sardegna e che rientra nel programma di AR/S – Arte Condivisa “Commissione Sardegna”, che negli anni ha portato sull’isola i fotografi Marco Delogu, Guy Tillim, Pino Musi, Paolo Ventura, Tim Davis e Olivo Barbieri, sostenendone la ricerca e producendo le opere.
Dalla fine degli anni Novanta, il duo Georgiou – Winship lavora congiuntamente a progetti a lungo termine su ritratti, paesaggi, reportage e fotografia documentaria, nell’Europa orientale e negli Stati Uniti.
Dopo aver vagabondato insieme a George Georgiou per circa dieci anni (dal 1999) nei Balcani, in Turchia e nei territori del Mar Nero, vivendoci e realizzando lavori che hanno incontrato il consenso di pubblico e critica, Vanessa Winship raggiunge il meritato successo con una serie di ritratti realizzati in Anatolia dal titolo Sweet Nothings (2007), un progetto che rappresenta una svolta fondamentale nell’approccio formale della fotografa britannica: abbandona la fotografia intimista e di reportage in 35mm e passa al ritratto in banco ottico, quindi ad una fotografia ancor più lenta e riflessiva, che le vale un primo premio al World Press Photo nella sezione ritratto, il Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards, il National Portrait Gallery Prize e infine l’Henri Cartier-Bresson Award.
Il workshop con Lina Pallotta
NARRAZIONI VISIVE PERSONALI
IL RITMO DEL TERRITORIO, IL RITMO DEL MIO BATTITO
Il paesaggio visivo – bulimico e continuamente in flusso – pone interrogativi multipli a chi cerca una narrativa che affronti i nodi esistenziali, le problematicità odierne e rifletta sulla condizione umana. Conoscere un luogo significa percepirne il respiro e il fluido ritmo variegato che lo anima: è possibile infondere le immagini che produciamo sia della nostra partecipazione emotiva che del rispetto ineludibile per le individualità che compongono la nostra storia? Ci avvicineremo allo spazio catturando lo scorrere della vita attraverso l’incontro con chi lo vive; il focus del workshop sarà di riconoscere e fotografare le tracce visive della vita umana presente e passata, produrre ritratti intimi che catturino identità e interiorità, esplorare gli spazi interni abitati da silenziose presenze, carichi di segni e quindi di storie. È la “danza” un po’ schizofrenica e terrificante tra distanza e complicità, intimità ed estraniamento che occulta la paura di non appartenere, ma che invita comunque a cavalcare l’onda.